Sulle pendici dell’Etna, a diverse altitudini, resistono ancora dei vitigni di Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio ed altre viti “reliquie“ che non hanno risentito della devastante pandemia della Fillossera, un insetto che devastò l’intera coltura della vite in Europa nella seconda metà dell’800.
Importata accidentalmente dall’America, questa specie d’insetto distruggeva le radici delle viti che crescevano specialmente su terreni freddi ed umidi. La stragrande maggioranza delle viti europee ne risentì notevolmente, tanto che fu necessario innestare ex novo i vecchi vitigni su piedi di vite americana, più resistente all’attacco del nefasto insetto. Cio cambiò radicalmente la vitivinicoltura in Europa.
Per fortuna però si salvarono i vitigni che crescevano ad alta quota e che allignavano su terreni aridi e sabbiosi come quelli dell’Etna, dove le condizioni pedoclimatiche non consentirono all’insetto d’insediarsi. Ecco perchè si parla di “vitigni reliquie“, cioè sopravvissuti alla Fillossera e quindi retaggio di un antichissimo passato. In quanto non hanno dovuto essere reinnestati su piedi americani sono chiamati “a piede franco“ e la loro storia si perde nella notte dei secoli.
Il sommelier conosce la differenza sensoriale fra i vini delle viti franche di piede ed i vini delle viti innestate sui portinnesti americani. E’ un’esperienza degustativa che suggerisco perché vale la pena di viverla.
Di norma, per complesse ragioni fisiologiche, i vini delle viti franche sono qualitativamente migliori di quelli delle viti innestate, come gusto piú morbido e persistente, sia come olfatto, grazie agli aromi piú complessi, intensi e delicati. Fortunatamente il sapore foxy o selvatico (originato dall’antranilato di metile e dai polifenoli) e l’aroma di fragola delle uve americane (dato dalla molecola del furaneolo) non passa dalle radici dei portinnesti alle bacche delle varietá di Vinifera. I cosiddetti “vigneti prefillossera” hanno più di 100 anni, e producono vini incredibilmente sofisticati, con tannini vellutati ed un finale estremamente complesso.
I vini prodotti con questo vitigno hanno gradazione alcolica elevata (13-14°) e hanno una particolare predisposizione all’invecchiamento. I vini prodotti ottenuti dalla vinificazione del Nerello mascalese hanno una grande variabilità di caratteristiche organolettiche a seconda della zona di coltivazione. Il Nerello mascalese, infatti, come anche il Nebbiolo e il Pinot nero, ha una notevole sensibilità all’annata e al territorio di provenienza.
Per la sua eleganza spesso è paragonato al Pinot Nero: ma al suo opposto è un vitigno assolutamente territoriale e per nulla internazionale!
Se versiamo nel calice un Nerello Mascalese coltivato sull’Etna da vigne ad alberello, frutto di un lavoro manuale e di una accurata selezione dei grappoli, ci mettiamo in relazione con un vino dove trasparenza e leggerezza giocano con struttura, tempra alcolica e complessità olfattiva. Il rosso rubino tende al granato, i profumi di piccoli frutti rossi e di melograno nascondono un’anima speziata e delle note di grafite. Il tannino è vellutato, il sorso lieve e intenso. L’acidità e la mineralità vivaci. Un vino profondo, incisivo, elegante, mai pesante perché si distende in verticale.
Benanti “Rovittello” Etna Rosso Riserva. Dopo venticinque anni di esperienza maturata con la produzione dello storico Rovittello Etna Rosso, nel 2015 l’azienda decide di raggiungere nuovi picchi di eccellenza, limitando la raccolta delle uve alla sola piccola particella di viti centenarie pre-fillossera e prolungando fino a 60 mesi il periodo di vinificazione, maturazione e affinamento, dando vita a questa nuova esclusiva Riserva prodotta in limitatissime quantità.
Sulla Montagna. Vigna in Contrada Dafara Galluzzo, località Rovittello, frazione di Castiglione di Sicilia (CT), versante nord dell’Etna. Altitudine: 750 m s.l.m.
Nerello Mascalese (c.90%), nobile varietà autoctona dell’Etna, e Nerello Cappuccio (c.10%), presente da secoli sul vulcano. La vigna è impiantata su un terreno sabbioso, vulcanico, ricco di minerali, a reazione sub-acida. Le viti centenarie, in larghissima parte pre-fillossera, a piede franco, sono allevate con il tradizionale sistema ad alberello, con una densità d’impianto dai 9.000 ai 10.000 ceppi per ettaro ed una resa di circa 5.500 kg/ha. Il clima è di montagna, umido e piuttosto piovoso nella stagione più fredda, con una buona ventilazione ed escursioni termiche rilevanti.
Le uve vengono raccolte e selezionate manualmente nell’ultima decade di ottobre. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata di 25°C con lunga macerazione, utilizzando uno specifico lievito autoctono di proprietà dell’azienda, selezionato in vigna e in cantina dopo una lunga sperimentazione.
La fermentazione malolattica avviene in acciaio e, successivamente, la maturazione prosegue in botti di rovere francese da 15 hl per circa 24 mesi. Affinamento in bottiglia per ulteriori 12 mesi.
Colore rosso rubino tendente al granato: al naso si presenta etereo, floreale, intenso, con sfumature di frutta matura e legno nobile. Al palato è secco, tannico, minerale, elegante, di notevole persistenza, armonico.
Temperatura di servizio: 18 – 19°C.
Un vino elegante e longevo, ideale per accompagnare carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
Scopri tutti i vini etnei di Sikanfood
Contrada Cavaliere Etna Rosso Benanti.
Sulla Montagna.
Vigna in Contrada Cavaliere, versante Sud-Ovest dell’Etna, all’interno del territorio del Comune di Santa Maria di Licodia in provincia di Catania. Contrada particolarmente vocata per l’elevata altitudine (900 m s.l.m.) ed abbondante luminosità.
In Vigna.
Nerello Mascalese in purezza. Il suolo è vulcanico sabbioso, ricco di minerali e di scheletro e con ottima capacità drenante, a reazione sub-acida. Le viti, di circa 50 anni, sono allevate a spalliera, con una densità d’impianto di circa 6.500 ceppi per ettaro ed una resa di 6.000 kg/ha. Il clima è di montagna, poco piovoso, con una elevata ventilazione ed escursioni termiche molto rilevanti.
In Cantina.
Uva raccolta dopo la verso la metà di ottobre. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata con macerazione di circa 21 giorni, utilizzando uno specifico lievito indigeno selezionato in vigna dall’azienda dopo una lunga sperimentazione. Il vino matura in tonneaux di rovere francese per 12 mesi e successivamente in acciaio prima di essere imbottigliato per un ulteriore affinamento di 10 mesi.
Nel Calice.
Alla vista, appare di colore rosso rubino. Al naso è etereo, speziato, con sentori di frutta rossa. Il palato è secco, pieno, tannico, persistente, armonico.
Temperatura di servizio: 18 – 19°C
Scopri tutti i vini etnei su Sikanfood
L’Etna Rosso di Benanti è prodotto con uve provenienti da uno dei luoghi più affascinanti del panorama vitivinicolo mondiale: l’Etna. Questa cantina, nata nel 1734, lavora con passione i frutti delle viti che, a seconda dei pendii del vulcano, assumono caratteristiche diverse, uniche ed inimitabili.
Ad un una maggioranza di Nerello Mascalese viene aggiunto una piccola percentuale di uve Nerello Cappuccio che ne enfatizzano il carattere tipico della zona e riescono a dar vita ad un vino rosso elegante, sottile, fresco e di pronta beva.
Il versante nord dell’Etna è da sempre uno dei territori più adatti alla coltivazioni delle uve rosse. Ad un’altezza compresa tra i 450 e i 900 metri sul livello del mare il clima è fortemente influenzato da vento costante, giornate calde e notti piuttosto fredde che permettono di ottenere uve sane e di carattere deciso. Dopo la fermentazione, l’Etna Rosso viene lasciato maturare per circa un anno, prima in vasche d’acciaio e poi in botti di rovere, prima di essere messo in commercio.
É un vino dal colore rubino intenso, piacevole e in grado di sorprendere per la fresca sapidità ed il grande equilibrio.
L’azienda vinicola Benanti, una delle realtà produttive più interessanti del territorio siciliano, è nata alla fine dell’Ottocento sulle pendici dell’Etna, più precisamente a Viagrande, in provincia di Catania. A fondarla è stato Giuseppe Benanti, nonno dell’omonimo proprietario, che guida l’azienda dal 1988. L’attività, germogliata in un antico podere, viene attualmente gestita dal nipote del vecchio Benanti con l’obiettivo di valorizzare al massimo i vitigni autoctoni della Sicilia.
Scopri tutti i vini etnei su Sikanfood
La Famiglia Benanti: Contemporanei da sempre
La Famiglia Benanti: Contemporanei da sempre.
Una visione innovativa proiettata alla produzione vitivinicola di eccellenza: questo è il dogma Benanti, una famiglia di antiche origini bolognesi che vanta una storia secolare. Il ramo siciliano nasce nel 1734, quando un discendente viene inviato in Sicilia da Vittorio Amedeo d’Aosta. Alla fine dell’Ottocento Giuseppe Benanti avvia la produzione viticola.
Da allora, di generazione in generazione, questa famiglia innamorata del “fare vino sul vulcano” ha saputo convertire una semplice passione in una maestria: saper esaltare le peculiarità dei vitigni autoctoni in un territorio indomito ed eterogeneo.
La ricerca e la creazione di vini autentici, capaci di celebrare il terroir etneo nelle sue varie espressioni, diventano un tratto distintivo della produzione.
La famiglia Benanti, di fatto, ha vissuto da protagonista ogni periodo storico della viticultura etnea, contribuendo in prima persona alla sua evoluzione. L’azienda, oggi gestita da Antonio e Salvino Benanti, annovera una produzione annuale di circa 170.000 bottiglie, destinate a diversi mercati del mondo.
ECCELLENZA ASSOLUTA
Saper fare.
Il “saper fare vino” affonda le radici nel tempo e nel territorio. I vitigni sono autoctoni; le uve vengono raccolte a mano; le alte densità di impianto si abbinano a rese contenute; la vinificazione, attenta e prudente, avviene con l’ausilio di lieviti autoctoni selezionati in vigna.
Saper fare significa anche conoscere a fondo e rispettare la diversa vocazione storica di ciascun versante dell’Etna, lasciandosi guidare sempre e solo dal territorio e dunque dall’inscindibile binomio secolare versante-vitigno.
“Se Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante sono diventate varietà superstar, il merito deve essere riconosciuto alla famiglia Benanti. Oggi Benanti produce quello che potrebbe ben essere considerato il miglior vino bianco d’Italia, l’Etna Bianco Superiore Pietra Marina, così come la miglior espressione di monovitigno Nerello Cappuccio, un vino che dimostra che questa varietà non deve essere necessariamente considerata come un gregario del più celebre Nerello Mascalese.”
VINOUS.COM – IAN D’AGATA, WINE WRITER E AUTORE DI LIBRI DI FAMA INTERNAZIONALE.
Vini Etna Rossi DOC Benanti: Abbinamenti Enogastronomici
Vini Etna Rossi DOC Benanti: Abbinamenti Enogastronomici. I vini DO Etna Benanti che stiamo presentando ha nno un carattere deciso, elegante, complesso ed armonico, completi in loro ogni sfumatura.
Per le loro deliziose virtù e preziose qualità si abbinano eccellentemente sia a pietanze a base di ingredienti di terra che a carni rosse e selvaggina oltre ad essere degli ottimi compagni di formaggi stagionati durante momenti sereni di contemplazione.
Si preferiscano portate alquanto elaborate e contorni siciliani come la Caponata. Un Barbeque fra amici innaffiato da Nerello Mascalese Benanti. Una cene formale, un convivio tra familiari.
I vini Benanti, così versatili, sapranno essere ottimi compagni di una mensa gioiosa, amicale, fraterna e familiare. Apportando tutta la loro ricchezza, le loro fragranze e la loro inestimabile, eccellente eleganza.
Davide Scalora, Sikanfood