
Vini Donnafugata su Sikanfood
Vini Donnafugata: il successo internazionale dell’enologia siciliana
Vini Donnafugata, la tradizione vitivinicola siciliana di eccellenza. Produzione nel rispetto dell’ambiente: prodotti che si distinguono per piacevolezza e complessità, capaci di rendere felici chi li assaggia. Donnafugata nasce in Sicilia, dall’idea di una famiglia che con immensa passione ha saputo rivoluzionare lo stile, la classe e la percezione del vino siciliano nel mondo.
La produzione di Donnafugata è caratterizzata dalla sostenibilità: in vigna non vengono utilizzati diserbanti e concimi chimici; inoltre viene ridotto al minimo l’utilizzo di fito farmaci, grazie a tecniche di lotta integrata, come il monitoraggio dei parameri climatici ( precipitazioni, temperatura, umidità, ecc).
Viene inoltre operato un minuzioso controllo degli insetti presenti (tignola), attraverso l’utilizzo di trappole e feromoni. Sostenibilità ed eccellenza vengono inoltre perseguite con il ricorso al sovescio, la concimazione organica, l’irrigazione di soccorso e i diradamenti, razionalizzando così l’impiego di risorse naturali, come il suolo, l’acqua, l’aria e l’energia.
Queste sono dunque le buone pratiche adottate da Donnafugata nel vigneto; strumento indispensabile per la produzione di uve sane e perfettamente mature, riducendo al minimo l’impatto ambientale.
Nel cuore della Sicilia occidentale, viti e ulivi sono parte integrante del paesaggio: qui sorge la cantina di Contessa Entellina. Qui giungono le uve ottenute dai 270 ettari aziendali, dove vengono coltivati sia vitigni autoctoni che altri vitigni italiani internazionali.
Con la sapienza del duro lavoro in mezzo alle vigne, con la professionalità e l’indomabile passione per creare dei vini indimenticabili in cantina, Donnafugata da sempre rappresenta l’anima siciliana, laboriosa e professionale, in grado di soddisfare tutti gli amanti del vino, dovunque si trovino nel mondo.
Vogliamo proporre al mondo vini che si distinguano per piacevolezza e complessità, vini capaci di convincere e di rendere felice chi li assaggia. Vogliamo rappresentare l’eccellenza del Made in Italy, il dialogo tra l’arte, il vino e la sostenibilità.
Cosa facciamo. Donnafugata è fare sartoriale. Produciamo nel rispetto dell’ambiente una gamma di vini eclettici e coerenti. Vini rappresentativi di una Sicilia innovativa.
Perché sceglierci. Chi sceglie i nostri vini avrà la certezza di degustare un prodotto italiano di alta qualità, sostenibile e memorabile. Potrà farsi conquistare dalla bellezza delle etichette, dall’affidabilità del marchio e dalla passione che ci contraddistingue. Entrerà nel mondo e nei colori di Donnafugata.
Maria Carolina d’Asburgo-Lorena. regina di Napoli
Il nome Donnafugata, letteralmente “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell’800, fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche, si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali Donnafugata di Contessa Entellina. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l’effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia.
Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali Donnafugata di Contessa Entellina.
All’avvicinarsi delle truppe napoleoniche, ricevuta la benedizione nella Cappella reale, Maria Carolina d’Asburgo-Lorena sali a bordo della medesima nave, l’Archimede, che aveva portato il marito a Palermo. Congedandosi col principe ereditario e con l’altro figlio Leopoldo, che dovevano raggiungere l’esercito nella Calabria, disse a quest’ultimo: “…Voi partirete per la Calabria, ma sappiate che non andrete a divertirvi. Occorre difendere i nostri Stati perché ben presto noi potremmo essere dei mendicanti. Del resto le nostre disgrazie non sono irrimediabili. La nostra situazione può cambiare da un momento all’altro. Vi sono tanti accidenti fortunati ! Una tazza di veleno, un colpo di pugnale. Chi sa mai! …”. Possiamo immaginare a chi pensasse!
La Nave Archimede del Regno delle Due Sicilie
“…La nave giunse a Palermo, dopo una difficile traversata che contribuì al malumore. La Regina aveva la morte nell’anima, la rabbia nel cuore, ma era più che mai risoluta a difendere ad ogni costo il patrimonio dei figli e la propria dignità davanti alla potenza dell’ “avventuriero corso”.
Maria Carolina d’Asburgo-Lorena non doveva più rivedere Napoli, il suo nome fu travolto da accuse e da calunnie sempre più gravi; ma la storia, pur tenendosi lontana dalle artificiose riabilitazioni, deve ricordare di lei che, donna, conservò intatto pur fra molteplici amori, il più tenero affetto per figli e, regina, fornì prova di doti di energia e di carattere che mancarono invece a troppi di coloro i quali più da vicino la circondavano, compreso lo stesso marito, Tanto che Napoleone la definì: “L’unico uomo del Regno borbonico”.
15 MARZO 1806 – A questa data Napoleone affronta i Borboni di Napoli. Un suo esercito invade e occupa il regno borbonico i cui rappresentanti (re Ferdinando I ) sono costretti a fuggire in Sicilia con la protezione degli inglesi.
Re Ferdinando I si rifugia in Sicilia, per sfuggire ai Francesi, sotto la protezione del Vicerè Nicolò Filangeri, principe di Cutò. La regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena d’Asburgo, insieme al fratello del Re, il duca Leopoldo, furono ospitati per tutto il periodo, nel palazzo Filangeri-Cutò, di S. Margherita Belice, (poco lontano dai vigneti Donnafugata di Contessa Entellina) che per questo fu ribattezzata, nel romanzo di Tomasi di Lampedusa (erede di Filangeri) “Il Gattopardo”, in Donnafugata.
La famiglia Rallo
Donnafugata nasce in Sicilia dall’iniziativa di una famiglia che con grande passione ha innovato lo stile e la percezione del vino siciliano nel mondo. scopriamo insieme la famiglia Donnafugata.
José, responsabile del controllo di gestione e guida della comunicazione, donna-imprenditrice capace di mettersi in gioco presentando i suoi vini anche nella veste di cantante. Riceve il Premio Bellisario 2002 per il suo contributo alla valorizzazione dell’imprenditoria femminile.
Gabriella, donna coraggiosa e propensa all’innovazione è stata pioniera della viticoltura di qualità in Sicilia. Curiosa e raffinata è autrice ed ispiratrice delle rivoluzionarie etichette di Donnafugata.
Giacomo Rallo, improvvisamente mancato nel maggio 2016, è l’uomo di marketing e conoscitore dei mercati internazionali che ha avuto la lungimiranza di fondare Donnafugata nel 1983 insieme alla moglie Gabriella.
Antonio, agronomo e wine-maker attento, è dotato di visione strategica e capace di impegnarsi anche al di fuori dell’azienda. Oggi è alla guida del Consorzio di Tutela della DOC Sicilia, strumento di promozione e di coesione territoriale.
I valori Donnafugata
L’essenza di Donnafugata è la volontà di proporre al mondo vini che si distinguano per piacevolezza e complessità, vini capaci di convincere e di rendere felice chi li assaggia, oltre a voler rappresentare l’eccellenza del Made in Italy, il dialogo tra l’arte, il vino e la sostenibilità. A Donnafugata il fare è sartoriale, si produce nel rispetto dell’ambiente una gamma di vini eclettici e coerenti. Vini rappresentativi di una Sicilia innovativa.
Chi sceglie i vini Donnafugata avrà la certezza di degustare un prodotto italiano di alta qualità, sostenibile e memorabile. Potrà farsi conquistare dalla bellezza delle etichette, dall’affidabilità del marchio e dalla passione che ci contraddistingue. Entrerà nel mondo e nei colori di Donnafugata.
Do
nnafugata in vigna non usa diserbanti e concimi chimici, riduce al minimo l’utilizzo di fito-farmaci grazie a tecniche di lotta integrata, come il monitoraggio dei parametri climatici (precipitazioni, temperatura, umidità etc) e il controllo degli insetti (tignola) presenti, attraverso l’utilizzo di trappole a feromoni.
Sostenibilità ed eccellenza delle uve si perseguono inoltre con il ricorso al sovescio, la concimazione organica, l‘irrigazione di soccorso e i diradamenti, razionalizzando l’impiego di risorse naturali quali il suolo, l’acqua, l’aria e l’energia.
Le buone pratiche adottate da Donnafugata nel vigneto (Good Agriculture Practice, GAP) rappresentano uno strumento indispensabile per la produzione di uve sane e perfettamente mature, minimizzando l’impatto ambientale.
Vendemmia notturna Donnafugata
Nella tenuta di Contessa Entellina viene effettuata la vendemmia notturna delle uve Chardonnay destinate alla produzione de La Fuga. Sfruttando la escursione termica tra il giorno e la notte (16-18°C), si abbattono del 70% i consumi energetici per il raffreddamento delle uve prima della pigiatura.
Nella seconda decade di agosto, quando la temperatura può raggiungere anche 35°C, lo Chardonnay viene raccolto di notte, quando la temperatura scende a 16-18°C, permettendo di preservare al meglio il corredo aromatico delle uve. Le uve bianche vengono raffreddate e pressate alla temperatura di 10°C circa.
Raccogliendole di notte si abbattono fino al 70% i consumi energetici per il loro raffreddamento.
Calcolare la Carbon Footprint (impronta ecologica) dei propri vini ed esporre la certificazione su ogni bottiglia è un impegno nei confronti del consumatore.
Dal 2011 Donnafugata insieme al DNV, uno tra i principali enti di certificazione mondiali, quantifica le emissioni di CO2 lungo l’intero ciclo produttivo ed ha già ridotto la propria Carbon Footprint del 10%.
Dall’elaborazione dei dati raccolti si sono potuti adottare interventi per ridurre ulteriormente l’impatto ambientale, come per esempio l’adozione di una bottiglia più leggera, arrivando così a risparmiare sia sulle emissioni derivanti dalla produzione del vetro che da quelle generate dal trasporto, che la sostituzione dei tappi tecnici in sughero con tappi sintetici selezione BIO a zero emissioni e riciclabili al 100%.
Dal 2014, su tutte le bottiglie dell’azienda è applicato un adesivo che riporta la certificazione relativa alla Carbon Footprint, esprimendo in modo chiaro e verificabile l’impegno dell’azienda per il continuo miglioramento delle proprie performance ambientali.
Per i consumatori, si tratta di una comunicazione di grande trasparenza ulteriormente favorita dall’utilizzo di un Qrcode leggibile da smartphone che rimanda ad una pagina del sito aziendale in cui sono riportati i principali risultati del calcolo della Carbon Footprint.
Il desiderio di una qualità che cresca nel tempo trova un importante alleato nella biodiversità. L’interazione dei vitigni e dei diversi biotipi con i singoli terroir permette, infatti, produzioni uniche e fortemente identitarie. Per questo Donnafugata ha realizzato due vigneti sperimentali finalizzati alla valorizzazione delle varietà autoctone.
A Contessa Entellina Donnafugata, in collaborazione con la Regione Sicilia, ha piantato un campo sperimentale con 19 differenti varietà autoctone, per un totale di 30 biotipi. Si tratta di vitigni ampiamente diffusi in Sicilia (tra i quali Nero d’Avola, Catarratto, Ansonica) e anche di varietà “reliquia” (Alzano, Nocera, Vitrarolo e altre), quasi completamente scomparse. L’iniziativa coinvolge un gruppo di aziende dislocate in diverse zone della Sicilia ed ha lo scopo di individuare e selezionare per ogni territorio – attraverso le microvinificazioni – i vitigni che possono dare i migliori risultati enologici.
Nel 1999 Donnafugata recupera a Pantelleria, in contrada Khamma, una vigna di Zibibbo con diverse piante a piede franco (non innestate) sopravvissute alla fillossera che superano 100 anni di età. Viti uniche, più sane e longeve delle piante innestate, capaci di resistere molto bene alla siccità, al calcare e alla salinità, con un equilibrio vegeto-produttivo che dà vita ad uve eccezionali. Questi esemplari che rappresentano un “reperto storico” per la viticultura siciliana, così come dimostrato dal Prof. Mario Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza, hanno reso il Ben Ryé Passito di Pantelleria ancora più complesso ed elegante.
A Khamma, una delle contrade più verdi dell’isola di Pantelleria, tra i vigneti aziendali, si può ammirare il suggestivo Giardino Pantesco che nel 2008 Donnafugata ha restaurato e donato al FAI, Fondo Ambiente Italiano. E’ una tipica forma di architettura rurale con alti muri a secco.
La pianta circolare, le dimensioni e la pietra lavica creano il microclima ideale per coltivare e proteggere da vento e siccità un arancio secolare, preziosa fabbrica di vitamine.
Simbolo della sapienza del contadino dell’isola, il giardino è un sistema agronomico autosufficiente dal punto di vista idrico. Visitabile nei mesi di luglio, agosto e settembre, è inserito in un percorso integrato dalla vigna alla cantina.
Donnafugata si impegna da anni nell’ambito delle certificazioni di qualità. Nel 2000 le regole di produzione vengono raccolte in un Sistema di Qualità che ottiene la prima certificazione: la UNI EN ISO 9001:2008. Nel 2004 nasce il Sistema Integrato Qualità e Ambiente, Donnafugata si certifica ai sensi della UNI EN ISO 14001:2015 e, nel 2006, completa il percorso EMAS per comunicare al pubblico le proprie prestazioni ambientali. Nel 2011, adotta le GAP (Good Agricultural Practices) ed estende il Sistema di Gestione Qualità e Ambiente ai vigneti. Questo porta Donnafugata alla certificazione ISO 22000: 2005 per la Sicurezza Alimentare.
La cantina e i vigneti. Nel cuore della Sicilia Occidentale, dove le viti e gli ulivi sono parte integrante del paesaggio, si trovano i vigneti, gli uliveti e la cantina di Contessa Entellina.
Qui giungono le uve ottenute dai 283 ettari aziendali, dove sono coltivati sia vitigni autoctoni, Ansonica(Insolia), Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola, che quei vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio come Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
Vigneti e Cantina Donnafugata a Pantelleria
La cantina e i vigneti. A Pantelleria, isola di natura vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, Donnafugata può contare su 68 ettari di vigneti dislocati in 14 contrade, diverse per suolo, altitudine, esposizione, condizioni microclimatiche ed età delle piante, talvolta superiore anche ai 100 anni.
Il vitigno è lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria), principe fra le varietà aromatiche. La vigna è coltivata ad alberello molto basso su terrazze di piccole dimensioni, delimitate da muretti a secco in pietra lavica.
Un contesto di viticultura eroica che richiede un impiego molto elevato di manodopera, circa tre volte quello necessario per i vigneti aziendali di Contessa Entellina.
Nella zona di Vittoria, tra l’altopiano Ibleo e il mare della Sicilia sud-orientale, Donnafugata può contare su 36 ettari di vigneti in produzione. In territorio di Acate, comune che rientra nel perimetro “classico” della denominazione, Donnafugata coltiva il Nero d’Avola e il Frappato, destinati ai vini delle denominazioni Docg Cerasuolo di Vittoria e Doc Frappato.
I suoli sono a medio impasto inframmezzati da tufi calcarei. Il clima è tipicamente mediterraneo, caldo temperato, mitigato nel periodo estivo da una brezza che giunge dal mare, oltre che dalle buone escursioni termiche tra il giorno e la notte.
Sull’Etna Donnafugata può contare su circa 18 ettari di vigneti in produzione, tutti in zona Doc.
Le vigne sono sul versante nord del vulcano, in 6 diverse contrade: a Randazzo, a quota 750 m.s.l. in contrada Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara, e a Castiglione di Sicilia in contrada Marchesa e Verzella a circa 730 m.s.l.m.
Le uve vengono vinificate nella cantina dell’azienda in contrada Statella, a Randazzo.
Le cantine di Marsala, ospitano una realtà produttiva dinamica e finalizzata all’eccellenza. Costruite nel 1851, conservano l’impianto tipico del “baglio” mediterraneo con l’ampia corte interna, punteggiata di agrumi e di ulivi, e le capriate in legno opera di antichi maestri d’ascia. Qui confluiscono i prodotti ottenuti a Contessa Entellina e Pantelleria per i processi di affinamento (in acciaio, cemento, legno) ed imbottigliamento. I processi di cantina prevedono l’utilizzo di tecnologie semplici e rispettose delle caratteristiche intrinseche di mosti e vini.
AFFINAMENTI
Affinamenti diversificati e sapientemente combinati assicurano complessità ed eleganza ai vini di Donnafugata. La scelta fra i diversi tipi di affinamento (acciaio cemento e legno), la loro durata e sapiente combinazione dipendono dall’annata, dalla tipologia delle uve e dal vino che si vuole ottenere.
ACCIAIO E CEMENTO
Le vasche in acciaio vengono usate soprattutto per affinamenti brevi, mentre quelle in cemento costituiscono degli eccellenti contenitori per medi e lunghi affinamenti grazie alla buona inerzia termica, un naturale grado di isolamento, una totale assenza di correnti elettrostatiche.
LEGNO
Barriques e tonneaux sono ideali per far evolvere i vini di grande struttura. Donnafugata preferisce il rovere francese la cui porosità garantisce un apporto lento e regolare di ossigeno al vino. Per rispettare al massimo le peculiarità dei singoli vitigni ed esaltarne le potenzialità di evoluzione, vengono selezionate circa 20 tipologie di legno differenti per grana delle doghe, metodo e intensità di tostatura.
La cantina consta di vasche e ambienti termocondizionati che sono anche coibentati per ottenere il massimo risparmio energetico. In questa logica si inquadra anche la barriccaia sotterranea realizzata nel 2007. Scavata nella roccia di tufo (calcarenite), la barriccaia consente un ridotto utilizzo di energia per mantenere i parametri di temperatura e umidità desiderati (15°C e 85%).
Donnafugata Bianco Sicilia DOC 2019 Anthìlia, prodotto con uve Lucido (Catarratto) prevalente in Blend con altri vitigni. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, nella Tenuta di Contessa Entellina in provincia di Palermo, a pochi chilometri da Santa Maria del Belice, dove Maria Carolina d’Asburgo-Lorena, moglie di Ferdinando IV di Borbone trovò ricovero sotto la protezione del Vicerè Nicolò Filangeri, principe di Cutò. La regina Maria Carolina d’Asburgo-Lorena d’Asburgo, insieme al fratello del Re, il duca Leopoldo, furono ospitati nel palazzo Filangeri-Cutò, di S. Margherita Belice, (poco lontano dai vigneti Donnafugata di Contessa Entellina) che per questo fu ribattezzata, nel romanzo “Il Gattopardo” di Tomasi di Lampedusa (erede di Filangeri) in Donnafugata.
Denominazione: Sicilia Doc Bianco. Varietà: Lucido (Catarratto) prevalente in blend con altri vitigni. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi.
Anthìlia 2019 si presenta di un colore giallo paglierino. Al naso offre un bouquet fresco e fragrante con note di frutta a polpa bianca (pesca) unite a sentori di fiori di campo. In bocca ritroviamo la nota fruttata evidente, rinfrescata da una piacevole sapidità. Chiude una buona persistenza. Profilo aromatico di particolare finezza e intensità, caratterizzato da sentori fruttati e floreali, accompagnati da note di macchia mediterranea. Al gusto si caratterizza per una buona struttura, un’eccellente sapidità, mineralità, chiude con una giusta acidità. Longevità: da godere nell’arco di 3 anni.
Lucido (Catarratto)
Vitigno storico della Sicilia dove si coltiva da tempi immemori. Le uve del Lucido (sinonimo dil Catarratto) entrano nella composizione di molti vini bianchi siciliani.
La cantina e i vigneti
Nel cuore della Sicilia Occidentale, dove le viti e gli ulivi sono parte integrante del paesaggio, si trovano i vigneti, gli uliveti e la cantina di Contessa Entellina. Qui giungono le uve ottenute dai 283 ettari aziendali, dove sono coltivati sia vitigni autoctoni – Ansonica, Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola – che quei vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio come Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
Perfetto con antipasti vari, con crudi e fritture di pesce, e sformati di verdure; da provare anche con formaggio freschi e carni bianche. Servirlo in calici di media ampiezza e media altezza; può essere stappato al momento, ottimo a 9–11°C.
Quando desideri: colorare la tua giornata un modo originale e piacevole. Un piccolo lusso quotidiano. Una scoperta da condividere con gli amici.
Dialogo con l’arte: l’etichetta è il volto di una donna, misterioso e sfuggente come la civiltà degli Elimi, antico popolo della Sicilia occidentale che fondò Entella, nell’area dove oggi si trovano i vigneti di Donnafugata. Anthìlia è il nome dato in epoca romana alla città di Entella in cima all’omonima Rocca. Anthìlia oggi è il nome di un vino che si identifica nel territorio antico da cui trae origine. È il primo vino ad essere stato concepito a Donnafugata e resta ancora oggi nel cuore di tanti estimatori.
Robert Parker’s Wine Advocate: Il siciliano Anthilia del 2019 è un vino bianco dall’ingresso diretto prodotto principalmente con Catarratto e altre uve autoctone e internazionali. Dalla vibrante fragranza degli aromi e dall’intensità floreale del vino, il bouquet suggerisce toni moscati di fiori bianchi, miele e fiori di pesco. C’è una nota verde pungente di lime o salvia selvatica e un tocco di aridità minerale o talco in chiusura. Da bere subito, o in un paio d’anni.
Vinous:Giallo paglierino luminoso. Aromi freschi e croccanti e sapori di pesca bianca, lime ed erbe aromatiche. Succoso e fresco, con un delizioso equilibrio di acido zuccherino e concentrazione e lunghezza . Anthìlia eccezionale che sembra avere più ripieno del solito pur mantenendo il suo stile semplice da bere, semplice da usare. Ian D’agata
I-WineRewiew: Anthilia 2019 è una miscela del 55% di Catarratto e quantità minori di Inzolia e Chardonnay. Offre aromi di fiori, agrumi e minerali al naso. Al palato, mostra sapori freschi, puliti e semplici con acidità croccante sul finale.
Berebene, Gambero Rosso: In casa Donnafugata si è appena festeggiata la trentesima vendemmia conservando intatto lo smalto e l’entusiasmo del primo giorno. All’epoca Giacomo e Gabriella Rallo concerpirono un modello di azienda ancora attuale e competitivo che sposava a vini da taglio moderno e qualità elevata una comunicazione moderna e dinamica. Premiamo quest’anno anche l’Anthilia 2019 da catarratto, dai profumi eteri e floreali e di frutta bianche, beva piacevollisma ben assistita da freschezza e spinta acida.
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Bell’Assai 2016, dal colore rosso rubino con riflessi violacei, presenta all’olfatto intense note floreali di violetta e rosa, così come sentori fruttati di lampone e fragola. E’ fresco e fragrante e con un morbido tannino che ne esalta la piacevolezza.
Denominazione: Vittoria DOC Frappato Sicilia. Varietà: Frappato. Zona di produzione: Sicilia sud-orientale, in territorio di Acate, tra l’altopiano Ibleo e il mare.
Collezione Impronte di territorio: vini sorprendenti di grande nitidezza. Bell’Assai, un Frappato in purezza, Vittoria DOC, dalla grande freschezza e dal morbido tannino. Un rosso con intense note floreali di violetta e rosa unite a sentori di frutta rossa fresca, fragrante e dall’immediata piacevolezza.
LONGEVITÀ: 3-4 anni.
Dialogo con l’arte: Bell’Assai è una fanciulla di carattere che offre alla dolce brezza siciliana i frutti della vigna med i profumi della campagna. Rappresenta lo spirito di quelle famiglie intraprendenti ed amanti della bellezza, che animano da sempre il territorio di Vittoria. Un’etichetta d’autore con cui Donnafugata vuole celebrare l’amore per il bello.
Annata 2016 Gold Medal Sommelier Wine Awards. Donnafugata Bell’Assai, Frappato di Vittoria 2016, Regno Unito 2018
Donnafugata Bell’Assai, Frappato di Vittoria 2016 “Un vino estivo vivace e piacevole”, ha dichiarato Janusz Pawel Sasiadek di Bottles & Battles colpita dal fatto che ha conquistato la meritata medaglia d’oro, trovando “deliziosi frutti freschi e buona acidità”. Michael Moore di The London Cookhouse ha identificato “il profumo di lavanda e una spruzzata di cannella verso il finale”, e Hamish Anderson di Tate Catering ha pensato che fosse “enormemente bevibile”, lodando il suo “bel naso profumato con ciliegie e fiori selvatici, e un elegante, palato puro con più ciliegie, erbe selvatiche e la presa di un tannino fresco.
Abbinamento enogastronomico: perfetto da bere al calice, si accompagna a verdure grigliate, salumi e piatti di pesce saporiti come zuppe. Ottimo anche sul sushi di tonno. Servirlo in calici di media grandezza, può essere stappato al momento, ottimo leggermente fresco (15-16°C).
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Denominazione: Contessa Entellina Doc Chardonnay Sicilia. Varietà: Chardonnay. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi.
Chiarandà 2017, dal colore giallo paglierino, offre un bouquet complesso con note di frutta a polpa gialla (pesca), fiori di campo (ginestra) ed eleganti sentori dati dal lungo affinamento (nocciole e burro). In bocca è ampio e strutturato, con una piacevole trama sapida e minerale. Un bianco di lunga persistenza, ricco di sfumature e dal grande potenziale di invecchiamento.
Chiarandà 2017, Collezione Eleganza Mediterranea: raffinate interpretazioni del terroir. Chardonnay dall’animo mediterraneo, Chiarandà 2017 offre un bouquet complesso con note di pesca gialla e fiori di campo, unite ad eleganti sentori dati dal lungo affinamento. Un bianco di lunga persistenza, ricco di sfumature e dal grande potenziale di invecchiamento.
Wine Spectator. Punteggio Chardonnay Contessa Entellina Chiarandà: 91/100. 30 settembre 2018; Nota di degustazione: questo bianco armonico, di medio corpo è fresco e concentrato, con sapori ben netti di mela Honeycrisp piccante, scorza di limone Meyer e pasticceria. Offre un finale persistente di spezie e grafite. Longevità: Da bere subito o fare invecchiare fino al 2026.
Denominazione: Cerasuolo di Vittoria DOCG. Varietà: Nero d’Avola, Frappato. Zona di produzione: Sicilia Sud Orientale- Vittoria
Floramundi 2017, dal colore rubino intenso con brillanti riflessi violacei, offre intensi aromi fruttati tra i quali spiccano le note di amarena e prugna; il bouquet si apre a delicate nuances floreali e caratteristiche note speziate di pepe nero. All’assaggio è sorretto da freschezza e morbidezza che lo rendono succoso e di piacevolissima beva. Il tannino è fine e ben integrato. Il Floramundi 2017 esprime l’armonico equilibrio che può raggiungere il Cerasuolo di Vittoria.
Vinous.Punteggio 92/100. Verdetto: Rosso intenso brillante. Aromi profumati di violetta, cannella e bacche rosse. Quindi ricco, denso e soave ma con vivace acidità che alza il profumo interno della bacca rossa e il sapore di ciliegia rossa. Finiture lunghe e floreali. Delizioso Cerasuolo di Vittoria con subdola concentrazione e vera raffinatezza.
Winescrtic.com.Punteggio: 92/100. Verdetto: Si! Innamorato da subito di questo vino grazie alle sue note di prugne rosse, lamponi e mirtilli. Corpo medio, tannini morbidi e di grana fine ed un finale leggermente amarognolo. Piacevole e che racconta la purezza del frutto. Da Bere subito!
Robert Parker’s Wine Advocat.Punteggio: 91/100, Verdetto: Il grazioso Cerasuolo di Vittoria Floramundi 2017 è una miscela di Nero d’Avola e Frappato che mostra una personalità stretta, luminosa e scattante. Questo è un vino rosso da bere con dentice o crostacei. Si apre con un colore rosso rubino e una consistenza magra con aromi di frutti di bosco, mirtillo, rosa selvatica e un tocco giocoso di mandorla amara. Sono state prodotte circa 89.000 bottiglie.
Le Ricette speciali per Floramundi Donnafugata
Denominazione: Etna Rosso DOC Contrada Montelaguardia. Varietà: Nerello Mascalese. Zona di produzione: Sicilia Orientale – versante Nord dell’Etna.
Nerello Mascalese
Il Nerello Mascalese è un vitigno a bacca nera. L’alta densità d’impianto e la bassa resa di uva per pianta contribuiscono a generare vini di grande eleganza e classe. Il terroir unico del vulcano dà vita alle sue versioni più prestigiose, sotto la denominazione di Etna Doc.
La pianta, a maturazione tardiva, produce grappoli di medie dimensioni, dalla buccia sottile. Dal colore di bassa intensità, il Nerello Mascalese si presenta di un rosso rubino chiaro. Al naso spiccano sentori di frutta rossa, note floreali, balsamiche e speziate di tabacco, erbe aromatiche e minerali. Al palato colpisce per l’acidità e la spiccata mineralità tipica del terroir vulcanico.
Sull’Etna Donnafugata può contare su circa 18 ettari di vigneti in produzione, tutti in zona Doc. Le vigne sono sul versante nord del vulcano, in 6 diverse contrade: a Randazzo, a quota 750 m.s.l. in contrada Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara, e a Castiglione di Sicilia in contrada Marchesa e Verzella a circa 730 m.s.l.m. Le uve vengono vinificate nella cantina dell’azienda in contrada Statella, a Randazzo.
Fragore 2016. Collezione Vini Icona: dalla personalità unica, icone di eccellenza. Fragore 2016 conquista per la sua straordinaria complessità ed eleganza vulcanica. L’Etna Rosso Cru di Donnafugata è il pregiato frutto del Nerello Mascalese di Contrada Montelaguardia. Dal bouquet ampio e profondo, presenta sentori di spezie e frutti di bosco uniti a note minerali e balsamiche. Al palato rispecchia il suo bouquet ed offre tannini importanti ed un finale di notevole persistenza.
Note di Degustazione: dal color rosso rubino chiaro, Fragore presenta un bouquet ampio e profondo con sentori speziati (tabacco dolce e noce moscata) e floreali (viola) seguiti da note di frutti di bosco (ribes) che si fondono con sfumature balsamiche e minerali (pietra focaia). Al palato offre una straordinaria complessità ed eleganza caratterizzata da spiccata mineralità e tannini importanti; il finale è di notevole persistenza.
Longevità: oltre 10 anni
Quando desideri: un’esperienza esclusiva e memorabile. Goderti sensazioni uniche nel tempo. Arricchire la tua collezione con vini inimitabili e longevi. Distinguerti per la tua competenza.
Dialogo con l’arte: Donnafugata è sempre proiettata verso il futuro, come un oggetto lanciato nello spazio, attirato da gravità invisibili. L’illustratore Stefano Vitale cattura perfettamente questo moto perpetuo nell’ultima illustrazione da lui realizzata per l’etichetta di Fragore. Donnafugata continua la sua corsa verso gli angoli più remoti della Sicilia: ad est fino a Vittoria e poi su fino alla punta più alta dell’isola, sul Vulcano Etna.
Austria Maggio 2019. Punteggio 95/100. Verdetto: Granato rubino luminoso di media densità. Apertura con accattivanti note resinose, legno di cedro, poi lamponi e prugne fresche, un po ‘di timo. Succoso e rotondo nell’approccio, quindi si presenta sentori di molti frutti di bosco, tannini a maglia fine, sapidi e persistenti.
Jancis Robinson.com.Regno Unito, Ottobre 2019. Punteggio: 17+. Verdetto: Prima annata, uscita ottobre 2018. Vigneto unico a Montalguardia. Vitigni di 70 anni, addestrati sia albarello che VSP. I terreni qui sono il risultato di una diversa eruzione e sono quindi di composizione diversa rispetto ad altre parti dell’Etna, dando vini corposi, secondo Antonio Rallo di Donnafugata. TA 5,7 g / l, pH 3,55. Invecchiato 14 mesi in barrique di 2 ° e 3 ° utilizzo. Leggermente più scuro del Sul Vulcano 2016. Ma ancora chiaro a metà rubino. Carattere rosso ciliegia più dolce e maturo. Tannini più solidi. Davvero sodo, compatto e gommoso anche se la trama è molto fine, meravigliosamente asciutta. Da abbinare a del buon cibo. Super-fresco.
Decanter, Regno Unito, Marzo 2019. Punteggio: 94/100. Verdetto: Autentica e molto evidente tonalità chiara dei rossi dell’Etna con giovani bordi rosa. Naso di frutta rossa dolce e ciliegie glacé, oltre a forte carattere distintivo. Un palato muscoloso incisivo, concentrato, ben confezionato e una lunga mes Suckling con bacche acide, violette di Parma e pepe.
James Suckling.com. USA, Giugno 2019, punteggio 96/100. Verdetto: Buccia d’arancia, prugne rosse pure, amarene, mandarini e una tonnellata di limoni. Di corpo da medio a corposo, con grande densità al palato centrale, ma un’acidità davvero rinfrescante per portare a lungo il finale. Molto impressionante e un nuovo vino da questo produttore. Da bere subito o perfetto da invecchiare.
Le Ricette da Abbinare a Fragore Donnafugata, 2016 Etna Rosso DOC
Kabir 2018, dal colore giallo paglierino brillante, si caratterizza per un bouquet complesso di frutta tropicale (frutta della passione), sentori floreali di zagara e delicate nuances salmastre. In bocca riecheggiano le note fruttate e dolci, perfettamente bilanciate dalla fresca vena minerale. Buona persistenza con finale speziato di pepe rosa e noce moscata.
Varietà: Zibibbo (Moscato di Alessandria). Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale – Isola di Pantelleria
Zibibbo (Moscato di Alessandria)
Varietà aromatica originaria del Nord Africa, successivamente diffuso nel bacino del Mediterraneo. Oggetto di intensa coltivazione nei territori conquistati dagli arabi come uva da tavola e da essiccare.
Il nome Zibibbo ricorda l’arabo “Zabīb” che significa uva secca. Centinaia di anni fa questo vitigno è stato portato a Pantelleria dagli Arabi. Nel clima caldo, siccitoso e ventoso di quest’isola di origine vulcanica, lo Zibibbo, allevato ad alberello, trova le condizioni ideali per concentrare un patrimonio di zuccheri e sviluppare un insieme di note olfattive che non hanno eguali. Viene utilizzato per produrre vini secchi aromatici e vini dolci di grande equilibrio, come il Passito di Pantelleria.
La cantina e i vigneti
A Pantelleria, isola di natura vulcanica tra la Sicilia e l’Africa, Donnafugata può contare su 68 ettari di vigneti dislocati in 14 contrade, diverse per suolo, altitudine, esposizione, condizioni microclimatiche ed età delle piante, talvolta superiore anche ai 100 anni. Il vitigno è lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria), principe fra le varietà aromatiche. La vigna è coltivata ad alberello molto basso su terrazze di piccole dimensioni, delimitate da muretti a secco in pietra lavica. Un contesto di viticultura eroica che richiede un impiego molto elevato di manodopera, circa tre volte quello necessario per i vigneti aziendali di Contessa Entellina.
L’Alberello Pantesco
La vite è allevata all’interno di “conche. Il sistema di potatura fa sviluppare la pianta con un andamento quasi strisciante sul terreno, per resistere al vento dell’isola. L’alberello pantesco in quanto “pratica agricola altamente sostenibile e creativa” è stato inserito dall’Unesco tra i beni patrimonio dell’umanità.
Simbolo di questa viticultura eroica è il Ben Ryé Passito di Pantelleria, vino icona di Donnafugata frutto di un processo produttivo basato sull’ appassimento naturale dell’uva fresca su graticci, sulla sgrappolatura manuale dell’uva passa e su una vinificazione sartoriale.
I muretti a secco
Negli ultimi 25 anni Donnafugata ha recuperato circa 40 km di muretti a secco in pietra lavica, contribuendo in modo significato alla prevenzione dell’erosione dei suoli e alla tutela del paesaggio.
Vini Buoni d’Italia, Italia 2020, Punteggio 4 Stelle.
Winescritic.com, USA Gennaio 2020. Punteggio 93/100. Verdetto: Wow, quanto può essere delicato un Moscato Siciliano al naso? Si esprime con energia e passione mostrando note di petali di rosa, gerani e fiori di magnolia. Si arricchisce con note di pietra bianca, mandorle e cioccolato bianco. Complesso e davvero ricco. Corpo pieno, struttura solida e molto densa, di grande piacevolezza. Il finale è dolce e si sposa perfettamente con tanti piatti tipici della cucina Sicilia. Try it.
JamesSuckling.com, punteggio: 93/100, verdetto: Nonostante sia un moscato varietale, questo vino è estremamente accattivante nella sua espressione più fresca, in mostra una ricchezza di nespole, agrumi secchi e spezie. Al palato, solo un tocco di dolcezza offre un gradito contrasto alla brillante acidità. Da bere immediatamente.
Le bellissime ricette da abbinare a Kabir Donnafugata, Moscato di Pantelleria DOC 2018
Mille e Una Notte: un’icona dell’eccellenza italiana nel mondo. Mille e una Notte 2016 è morbido e intenso, caratterizzato da un bouquet ampio dove alle note fruttate si uniscono sentori balsamici e speziati. Il rosso portabandiera di Donnafugata si conferma icona di stile e di eleganza.
Denominazione: Sicilia Doc Rosso. Varietà: Nero d’Avola, Petit Verdot, Syrah, e altre uve. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi
Nel cuore della Sicilia Occidentale, dove le viti e gli ulivi sono parte integrante del paesaggio, si trovano i vigneti, gli uliveti e la cantina di Contessa Entellina.
Qui giungono le uve ottenute dai 283 ettari aziendali, dove sono coltivati sia vitigni autoctoni – Ansonica, Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola – che quei vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio come Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
Note di Degustazione: dal colore rosso rubino intenso, Mille e una Notte 2016 presenta un bouquet ampio e profondo caratterizzato da note fruttate (mora e gelso) che si fondono con sentori balsamici (liquirizia) e speziati (noce moscata). In bocca è morbido ed avvolgente, e sorprende per la grande finezza del tannino. Chiude con una notevole lunghezza gustativa.
Longevità: oltre 20 anni.
Cibo & Vino: ottimo con arrosti e brasati di carne, primi piatti con ragù e carré di agnello. Da provare su piatti saporiti di pesce stufato. Servirlo in ampi calici, può essere stappato un paio di ore prima. Ottimo a 18°C.
Quando desideri: un’esperienza esclusiva e memorabile. Goderti sensazioni uniche nel tempo. Arricchire la tua collezione con vini inimitabili e longevi. Fare un regalo di prestigio.
Dialogo con l’Arte: Il palazzo illustrato sull’etichetta è quello dove si rifugiò la regina Maria Carolina in fuga da Napoli e fu la casa preferita dello scrittore Tomasi di Lampedusa a Santa Margherita Belice. Gabriella Anca Rallo – fondatrice di Donnafugata insieme al marito Giacomo – ne cattura l’immagine e la incastona in un cielo da “Mille e una Notte” pieno di stelle e ricco di promesse. Un omaggio al capolavoro passionale della letteratura orientale, capace di raccontare mille e una favola.
Mille e una Notte nasce dal sogno di Giacomo e Gabriella, i fondatori di Donnafugata, di dare vita ad un grande rosso siciliano con il contributo di Giacomo Tachis. Oggi è un’icona dell’eccellenza enologica italiana frutto di un fare sartoriale che è alla base della filosofia di produzione di Donnafugata.
Vinous, USA agosto 2019. Punteggio: 92+. Verdetto:Rosso rubino completamente saturo.Catrame e liquirizia dominano gli aromi di amarena, prugna e violetta su profumi profondi e sfaccettati. Profondo, denso e soave, con sapori molto maturi, quasi liquorosi di ciliegia rossa e nera, cassis, cacao e spezie dolci. Finale lungo con un pizzico di pepe nero e una ripetuta sfumatura di viola. Un vino grande, robusto, meditabondo che ha bisogno di tempo e che è nello stile di annate calde. I wine Lovers super maturi lo adoreranno.
Robert Parker’s: Il vino da vetrina di Donnafugata è la sempre deliziosa Mille e Una Notte, con 40.000 bottiglie prodotte in questa annata. Il Sicilia Mille e Una Notte 2015 è un vino magnificamente saturo e scuro, con un elegante stile corposo e molta frutta nera e prugna che brilla brillante. La qualità di questi aromi primari è radiosa e fresca. Il vino mostra la sua complessità in una seconda ondata di spezie, cuoio e oliva nera. La miscela è principalmente Nero d’Avola con Petit Verdot, Syrah e altre uve, e il vino riposa in botti di rovere per 14 mesi. Questa annata è particolarmente ricca, morbida ed esuberante. Monica Larner
Decanter: Elegantemente sicuro di sé al naso. Cassis e viole con una nota di cacao in polvere, un tocco di inchiostro e un pizzico di erbe selvatiche. Intenso palato di frutta e consistenza vellutata di tannini super raffinati e perfettamente integrati. Finale lungo, fresco ed equilibrato.
Falstaff: Rosso rubino intenso e profondo con violetta. Naso molto concentrato, pieno di mirtilli selvatici e prugne scure, con pepe, chiodi di garofano e tabacco. Al palato sostanziale e deciso, molti tannini densi che si aprono a strati, riverbero molto lungo.
Vitae, la Guida Vini: Quattro Viti. Italia, Ottobre 2019.
Denominazione: Etna Rosso DOC. Varietà: Nerello Mascalese ed una piccola percentuale di Nerello Cappuccio. Zona di produzione
Sicilia Orientale – versante Nord dell’Etna.
Dal color rosso rubino chiaro, Sul Vulcano 2016 Etna Rosso DOC offre un bouquet elegante con note di frutti di bosco (fragolina e ribes rosso) e sentori floreali; si aggiungono delicate nuances di cannella e noce moscata. Ottima corrispondenza gusto-olfattiva con una buona freschezza e un tannino armonico. Lungo ed equilibrato nel finale.
Il Nerello Mascalese è un vitigno a bacca nera. L’alta densità d’impianto e la bassa resa di uva per pianta contribuiscono a generare vini di grande eleganza e classe. Il terroir unico del vulcano dà vita alle sue versioni più prestigiose, sotto la denominazione di Etna Doc.
La pianta, a maturazione tardiva, produce grappoli di medie dimensioni, dalla buccia sottile. Dal colore di bassa intensità, il Nerello Mascalese si presenta di un rosso rubino chiaro. Al naso spiccano sentori di frutta rossa, note floreali, balsamiche e speziate di tabacco, erbe aromatiche e minerali. Al palato colpisce per l’acidità e la spiccata mineralità tipica del terroir vulcanico.
Sull’Etna Donnafugata può contare su circa 18 ettari di vigneti in produzione, tutti in zona Doc. Le vigne sono sul versante nord del vulcano, in 6 diverse contrade: a Randazzo, a quota 750 m.s.l. in contrada Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara, e a Castiglione di Sicilia in contrada Marchesa e Verzella a circa 730 m.s.l.m. Le uve vengono vinificate nella cantina dell’azienda in contrada Statella, a Randazzo.
Dalla sciara alla vigna
Con le sue eruzioni, l’Etna produce le sciare, accumuli di lava, che attraverso lunghi processi fisico-chimici danno vita ai suoli sabbiosi, e quindi coltivabili, delle pendici del vulcano. In particolare ogni colata lavica, avvenuta in epoche storiche diverse, determina una specifica composizione dei terreni: questa è l’impronta che rende unico il vino di un micro-territorio. In particolare la colata lavica di Montelaguardia, dove viene prodotto il cru Fragore, risale al 1614-1624.
USA August 2019. Punteggio 92/100. Verdetto: Rosso brillante; questo è il colore perfetto di un’autentica miscela di Etna Rosso. Il naso speziato e profumato dei minerali e la ciliegia rossa acida sono sollevati da note floreali. I sapori puliti, succosi del ribes rosso e del melograno hanno un tocco tattile e salino. Molto elegante e diverso da qualsiasi altro rosso realizzato da Donnafugata, questo è molto sollevato, vibrante e leggero ai suoi piedi. Molto ben fatto per la prima volta vino. Ian D’agata.
Regno Unito October 2019. Punteggio: 16,5. Verdetto: 95% Nerello Mascalese e il resto Nerello Cappuccio. Alcune varietà miste nei vigneti. Ogni eruzione cambia la composizione del suolo, secondo Antonio Rallo di Donnafugata, che è anche presidente del Consorzio DOC Sicilia. Miscela da piccoli pacchi. Fermentato in vasca e invecchiato parzialmente in rovere francese di 2 ° e 3 ° utilizzo. pH 3,48, TA 5,7 g / l. 68.000 bottiglie prodotte. Piuttosto, leggero rubino. Un bel frutto rosso al naso, amarena al palato. Ma ancora quella nota pietrosa gessosa sul naso come sul bianco Sul Vulcano 2016. Estremamente fresco, stretto, sapido e molto più intenso. Tannini secchi, acidi e fini ma fini. Graziosamente profumato. Acquolina in bocca. (JH)
USA October 2018. Punteggio: 92/100. Verdetto: Ibisco essiccato, tè alla frutta, lamponi, erbe fresche e spezie indiane. Di corpo da medio a corposo con una struttura tannica compatta e compatta e un finale croccante e medio-gommoso. Bevi adesso.
Vinitaly, Italia 2019. Punteggio: 91/100. Presente sulla Guida Five Star Wines 2019 di Vinitaly.
Scoprite le fantastiche Ricette sul Sito Donnafugata
Sul Vulcano Etna Rosato. Un rosato ricercato ed intrigante. Collezione Impronte di territorio: vini sorprendenti di grande nitidezza. Il nuovo rosato Donnafugata affascina per la notevole fragranza che esprime le tipiche caratteristiche dell’Etna e del Nerello Mascalese. Sul Vulcano rosato presenta delicati sentori floreali accompagnati da note fruttate di susina e pompelmo rosa. Spicca per freschezza e mineralità.
Denominazione: Etna Rosato DOC. Varietà: Nerello Mascalese. Zona di produzione: Sicilia Orientale – versante Nord dell’Etna
Note di degustazione: dal color rosa tenue, Sul Vulcano rosato presenta delicati sentori floreali (glicine) accompagnati da piacevoli note fruttate di susina e pompelmo rosa. Spicca per freschezza e raffinata mineralità.
Longevità: da godere nell’arco di 3 anni.
Cibo & Vino: perfetto con crudi di crostacei, piatti vegetariani, formaggi freschi, pietanze della cucina asiatica non troppo speziati e carni bianche. Servirlo in calici di media ampiezza, senza svasatura, di buona altezza. Apertura al momento, ottimo a 10–12°C.
Quando desideri: esplorare profumi e sapori di una Sicilia che non ti aspetti. Cogliere la meraviglia attraverso vini
di grande nitidezza. Sorprendere gli altri con un regalo insolito.
Dialogo con l’Arte: la chioma di una dea-vulcano campeggia sull’etichetta. I suoi colori delicati rappresentano le sfumature che si trovano sulla bocca fumante del vulcano attivo più alto d’Europa. Una divinità antica, potente e femminile: “la Montagna” come viene chiamato l’Etna dalla gente del posto. “Sul Vulcano” è una dichiarazione d’amore: un vino puro, fragrante ed elegante, che fa respirare l’energia di questo luogo unico situato al centro del Mediterraneo.
Sul Vulcano 2018 Etna Rosato Doc è il nuovo rosato Donnafugata affascina per la notevole fragranza che esprime le tipiche caratteristiche dell’Etna e del Nerello Mascalese. Dal color rosa tenue, Sul Vulcano Rosato 2018 presenta delicati sentori floreali (glicine) accompagnati da piacevoli note fruttate di susina e pompelmo rosa. Spicca per freschezza e raffinata mineralità.
Il Nerello Mascalese è un vitigno a bacca nera. L’alta densità d’impianto e la bassa resa di uva per pianta contribuiscono a generare vini di grande eleganza e classe. Il terroir unico del vulcano dà vita alle sue versioni più prestigiose, sotto la denominazione di Etna Doc.
La pianta, a maturazione tardiva, produce grappoli di medie dimensioni, dalla buccia sottile. Dal colore di bassa intensità, il Nerello Mascalese si presenta di un rosso rubino chiaro. Al naso spiccano sentori di frutta rossa, note floreali, balsamiche e speziate di tabacco, erbe aromatiche e minerali. Al palato colpisce per l’acidità e la spiccata mineralità tipica del terroir vulcanico.
I vigneti
Sull’Etna Donnafugata può contare su circa 18 ettari di vigneti in produzione, tutti in zona Doc. Le vigne sono sul versante nord del vulcano, in 6 diverse contrade: a Randazzo, a quota 750 m.s.l. in contrada Montelaguardia, Statella, Camporè e Calderara, e a Castiglione di Sicilia in contrada Marchesa e Verzella a circa 730 m.s.l.m. Le uve vengono vinificate nella cantina dell’azienda in contrada Statella, a Randazzo.
Vinous, USA Maggio 2019. Punteggio: 91/100. Verdetto: Rosa pallido con riflessi aranciati. Accattivanti aromi di lampone, melograno, glicine e minerali. Quindi multistrato e denso, con acidità piccante che solleva la frutta rossa minerale e gli aromi floreali. Finale lungo, dolce e soave. Un Rosato eccezionale caratterizzato da grande precisione e concentrazione subdola. Prodotto con Nerello Mascalese al 100% tramite macerazione a freddo in pressa per 6-12 ore a 10 ° C seguita da fermentazione in serbatoi di acciaio inox a temperatura controllata. Un nuovo vino da Donnafugata, e direi che hanno un vero vincitore tra le mani. Molto bene.
I Migliori Vini Italiani. Punteggio: 94/100. Italia Settembre 2019.
Winescritic.com, USA January 2020. Punteggio: 92/100. Verdetto: Limpido e suadente alla vista mostra sentori di petalo di rosa, pompelmo e buccia di limone. Corpo pieno, struttura acida e tesa ed un finale fresco, sapido e minerale. Un gran bel rosé da bere adesso fino al 2020.
Robert Parker’s Wine Advocate, USA. Punteggio: 90+/100. Verdetto: Benvenuti nel primo rosato a far parte della famiglia di vini Donnafugata. L’Etna Rosato Sul Vulcano 2018 è un Nerello Mascalese non cotto che si apre a un bel colore rosa pallido con toni morbidi di frutti di bosco, mela e tè alla menta. Delicate sensazioni minerali conferiscono al vino un bel fuoco e chiarezza. La presentazione è eccellente ovunque. Ho potuto vederlo come un ottimo accompagnamento a una tagine di pollo in stile marocchino. Furono prodotte circa 16.000 bottiglie.
Trovate le stupende Ricette per Sul Vulcano Donnafugata, 2018 Etna Rosato DOC, sul sito Donnafugata
Tancredi: Un rosso elegante. Un lusso accessibile.
Tancredi 2012, dal colore rosso profondo, si caratterizza per un bouquet fragrante, dove alle note di frutta rossa e a bacca nera, si uniscono sentori di liquirizia e tabacco dolce. In bocca il tannino è morbido e ben integrato. La chiusura è avvolgente e persistente.
Denominazione: Terre Siciliane IGT. Varietà: Cabernet Sauvignon, Nero d’Avola, Tannat e altre uve. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi.
Nella zona di Contessa Entellina, i vini sono ricchi di personalità. Di colore rosso rubino carico, elevato corredo aromatico con note fruttate, floreali e speziate, buona struttura gustativa, giustamente tannici, corposi, equilibrata acidità e morbidezza, armonici nel complesso. Nell’area di Vittoria, il Nero d’Avola si esprime con una media struttura e tannini di particolare finezza, dando vita a vini di personalità con un corredo aromatico che spazia dalle note fruttate e floreali fino a quelle speziate.
La cantina e i vigneti
Nel cuore della Sicilia Occidentale, dove le viti e gli ulivi sono parte integrante del paesaggio, si trovano i vigneti, gli uliveti e la cantina di Contessa Entellina. Qui giungono le uve ottenute dai 283 ettari aziendali, dove sono coltivati sia vitigni autoctoni – Ansonica, Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola – che quei vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio come Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
Berliner Gold. Germania luglio 2017
Robert Prker’s Wine Advocate. Punteggio 92/100. Verdetto: Una miscela di Cabernet Sauvignon, Tannat e Nero d’Avola, il Tancredi 2012 è uno dei vini rossi più consistenti della Sicilia. È morbido e succulento con abbondanza di frutta scura e mora a cui seguono oliva nera, cappero e rosmarino. Ci sono note di balsamo di cola ed erbe medicinali sebbene appaiano come accenti distanti. Questa edizione è particolarmente matura e ben concentrata. Tancredi viene affinato in rovere per 14 mesi. (Monica Larner)
Vinous. USA 2016. Punteggio: 91/100. Verdetto: Buon rubino pieno. Aromi profondi, reticenti, quasi austeri e sapori di prugna scura speziata, foglia di ribes, sottobosco, caffè e grafite. Multistrato e complesso; i tannini levigati forniscono la spina dorsale al frutto ricco. Questo vino ancora meditabondo termina a lungo, mostrando un eccezionale profumo interno. Mi colpisce come il migliore, il più raffinato giovane Tancredi in ricordo; questo è un vino in cui dominavano quasi sempre le note rustiche del clima caldo Cabernet Sauvignon. Una miscela quasi 50/50 di Cabernet Sauvignon e Nero d’Avola, oltre a piccole quantità di Tannat e altre uve. Bere finestra: 2018-2023. (Ian d’Agata).
Vigna di Gabri: Il cru voluto da Gabriella Rallo.
Denominazione: Sicilia Doc Bianco. Varietà: Ansonica, in blend con Lucido (Catarratto), Chardonnay, Sauvignon Blanc, Viognier. Zona di produzione: Sicilia Sud Occidentale, Tenuta di Contessa Entellina e territori limitrofi.
Vigna di Gabri 2017 si presenta di colore giallo paglierino brillante con leggeri riflessi verdognoli. Il bouquet è intenso e spazia dai sentori floreali di sambuco e acacia, a note di frutta a polpa bianca e macchia mediterranea. Al palato è fresco ed elegante con un piacevole finale sapido che ne allunga la persistenza. Un bianco fine ed elegante, dall’intrigante personalità e dalla sorprendente longevità.
Ansonica
È uno dei vitigni che da più tempo dimora in Sicilia. Largamente diffuso su tutta l’isola, concorre alla costituzione di moltissimi vini bianchi, spesso in uvaggio con il Catarratto.
Vinificata in purezza da un vino fine di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, profumi caratteristici del vitigno (sentori di frutta bianca estiva), al gusto ha un sapore abbastanza sapido, una buona dotazione alcolica, equilibrata acidità e morbidezza.
Lucido (Catarratto)
Vitigno storico della Sicilia dove si coltiva da tempi immemori. Le uve del Lucido (sinonimo dil Catarratto) entrano nella composizione di molti vini bianchi siciliani.
La cantina e i vigneti
Nel cuore della Sicilia Occidentale, dove le viti e gli ulivi sono parte integrante del paesaggio, si trovano i vigneti, gli uliveti e la cantina di Contessa Entellina. Qui giungono le uve ottenute dai 283 ettari aziendali, dove sono coltivati sia vitigni autoctoni – Ansonica, Catarratto, Grecanico, Grillo e Nero d’Avola – che quei vitigni italiani internazionali che meglio hanno dimostrato di adattarsi alle caratteristiche del territorio come Fiano, Chardonnay, Viognier, Cabernet Sauvignon, Merlot, Syrah e in piccola quantità anche Sauvignon Blanc, Petit Manseng, Alicante Bouchet, Tannat, Petit Verdot e Pinot Nero.
Artigianalità Donnafugata
In campo
Coltivare ben 17 varietà è frutto di una scelta agronomica orientata a valorizzare le peculiarità delle 10 contrade in cui sono dislocati i vigneti aziendali, che differiscono per suolo, altitudine, esposizione e condizioni microclimatiche.
In Vendemmia
La vendemmia segue diverse epoche di maturazione. Dopo l’accurata selezione dei grappoli il vigna e in cantina sul tavolo vibrante, le uve dei diversi vitigni vengono avviate separatamente alla vinificazione.
In Cantina
Un’importante innovazione è stata introdotta in fase di ricezione delle uve rosse. Grazie ad una diraspatrice di ultima generazione, si è in grado di scartare gli acini verdi e surmaturi eventualmente ancora presenti nei grappoli. Ciò permette di seleziona.
Vinum, Svizzera Febbraio 2019. Punteggio: 17,5. Verdetto: Giallo con riflessi verdi. Odori di sale, limone, fiori di acacia e un po ‘di miele. Al palato è acida succosa, matura, lunga con note di camomilla e una piccola, discreta amarezza al caffè. Indipendente e adatto per pesce alla griglia, pulpo, ricci di mare e altri animali.
Vinous, USA Agosto 2019. Punteggio: 90/100. Verdetto: Paglia brillante. Pungenti note di acqua di rose, canfora e pesca sul naso intenso. Quindi morbido e rotondo, con aromi speziati di olio d’arancia e frutta a nocciolo bianco complicati da erbe botaniche. Finiture lunghe e pulite. Ian D’agata
Decanter, Regno Unito Marzo 2019. Fiore di tiglio, bergamotto e limoni salati, sentori di macchia mediterranea e capperi. Ingresso fresco, struttura decisa con il carattere leggermente tannico dell’uva Ansonica. Finale agrumato concentrato, un pizzico di salsedine.
Winescritic.com. Punteggio: 91/100. Verdetto: Un bianco solido che esprime garanzie mostrando note di mela, pera e pietra bianca. Una leggera nota sulfurea domina la scena secondaria e arricchisce il bouquet. Corpo pieno, cremoso e leggermente alcolico al palato nella percezione, finisce con una buona freschezza ed in leggera chiusura. Meglio con un po’ di bottiglia. Bevi dal 2020 al 2023.
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Fonti: Donnafugata
Davide Scalora, Sikanfood