Passito di Pantelleria DOC Ben Ryè 2017 Donnafugata. Ben Ryé 2017 ha un colore dorato con luminosi riflessi ambrati. Dal bouquet molto intenso in cui spiccano le note legate all’uva passa: albicocca e scorze d’arancia candita; presenta anche delicati sentori di macchia mediterranea. Al palato offre la sua proverbiale e straordinaria freschezza che bilancia la dolcezza. Al tipico gusto dello Zibibbo appassito, si aggiungono innumerevoli altre sensazioni fruttate, di erbe aromatiche e miele. La sua complessità è arricchita da note minerali e da una lunghissima persistenza.
A tavola: con anatra caramellata, formaggi erborinati, foie gras, pasticceria secca e cioccolato d’autore. Straordinario da solo, come vino da meditazione. Ottimo a 14 C°. Longevità: oltre 20 anni.
Ben Ryé 2017. Collezione Vini Icona: grandi etichette dalla personalità unica. Ben Ryè 2017 si presenta dal bouquet molto intenso in cui spiccano le note legate all’uva passa: albicocca e scorze d’arancia candita. Al palato offre la sua proverbiale e straordinaria freschezza che bilancia la dolcezza.
Il Ben Ryè è prodotto a partire da uve Zibibbo (Miscato d’Alessandria) coltivate sull’isola di Pantelleria, in pieno Mar Mediterraneo, dove il vento sferza la terra. Infatti “Ben Ryè” in arabo significa “Figlio del vento”.
Condizioni pedoclimatiche: altitudine da 20 a 400 m s.l.m; Orografia: complessa, tipicamente vulcanica, con terreni coltivati prevalentemente su terrazzamenti. Suoli: sabbiosi di origine lavica a reazione subacida o neutra; profondi e fertili, ben dotati in minerali. Pantelleria è l’isola del sole e del vento con inverni miti e poco piovosi, estati asciutte e ventilate.
Le viti Zibibbo Moscato d’Alessandria sono coltivate, all’interno di conche, ad alberello pantesco basso. La vite ad alberello di Pantelleria è stata iscritta nella Lista del Patrimonio dell’Umanità UNESCO in quanto pratica “creativa e sostenibile”. Densità impianto di 2.500 piante/ha con una resa di circa 40-50 q.li/ha. L’età media delle vigne è intorno ai 60 anni. Alcune piante franche di piede, sopravvissute alla filossera, superano i 100 anni.
Annata 2017: con 379 mm di pioggia, l’annata è stata poco meno piovosa della media che si attesta a 434 mm. Ciò ha comportato, in alcuni vigneti, la necessità di diradare i grappoli, in modo da mettere in equilibrio il carico produttivo con le disponibilità idriche del terreno, al fine di favorire un’ottimale maturazione delle uve. A Pantelleria si è registrato un calo quantitativo di circa il 20% rispetto alla media aziendale delle ultime annate
La vendemmia dello Zibibbo Donnafugata a Pantelleria
Vendemmia: raccolta manuale in cassette con attenta selezione delle uve in vigna. La vendemmia dello Zibibbo a
Donnafugata si protrae tradizionalmente per circa 4 settimane, nelle contrade in cui l’azienda ha i propri vigneti che
differiscono per altitudine, esposizione, vicinanza o lontananza dal mare; quest’anno invece – per l’anticipo delle
maturazioni – la raccolta è durata meno.
Vinificazione: alla ricezione in cantina, ulteriore selezione delle uve sul tavolo vibrante prima della pressatura
soffice. Fermentazione in acciaio a temperatura controllata; al mosto in fermentazione si aggiunge – a più riprese –
l’uva passa sgrappolata a mano e selezionata. Durante la macerazione l’uva passa rilascia il suo straordinario
patrimonio di dolcezza, freschezza e personalissima aromaticità. Il processo di vinificazione (fermentazione e
macerazione) dura oltre un mese. Affinamento: in vasca per 8 mesi e almeno 12 mesi in bottiglia prima di essere
commercializzato.
Quando desideri: un’esperienza esclusiva e memorabile. Goderti sensazioni uniche nel tempo. Arricchire la tua ollezione con vini inimitabili e longevi. Fare un regalo di prestigio.
Cibo& Vino: perfetto con pasticceria secca, cioccolato e crostate con marmellata o ricotta. Da provare anche con formaggi erborinati e foie gras. Straordinario da solo, come vino da meditazione. Servirlo in calici di media grandezza, con leggera svasatura, può essere stappato al momento. Ottimo a 14°C. Dialogo con l’arte: dall’arabo “Figlio del vento” perché il vento che soffia fra i grappoli è una costante a Pantelleria. Ed il vento dell’isola porta con sé un carico di profumi così intensi da poterli toccare. L’etichetta d’autore celebra l’amore, la cura e la fatica della viticoltura eroica su un’isola unica e affascinante. Un ritratto dolce ed avvolgente che ne svela l’essenza.
Vigneti e Cantina Donnafugata sull’isola di Pantelleria
La cantina e i vigneti: Innamorata della natura estrema di Pantelleria, isola vulcanica fra la Sicilia e l’Africa, Donnafugata giunge qui, nel 1989, per sviluppare un progetto innovativo di qualità e viticoltura eroica.
Oggi Donnafugata può contare su 68 ettari di vigneti dislocati in 14 contrade, diverse per suolo, altitudine (da 20 m a 400 m s.l.m.), esposizione, microclima ed età delle piante (anche superiore ai 100 anni). Inoltre nella cantina di contrada Khamma, un piccolo gioiello di architettura sostenibile perfettamente inserito in un anfiteatro naturale terrazzato, le singole partite di uva vengono lavorate separatamente, fino all’assemblaggio finale, rispettando e valorizzando la pluralità dei contesti viticoli.
Il vitigno dell’isola è lo Zibibbo (Moscato d’Alessandria), principe fra le varietà aromatiche. La vigna è coltivata ad alberello “pantesco” molto basso, su terrazze di piccole dimensioni, delimitate da muretti a secco in pietra lavica (Patrimonio dell’Umanità UNESCO) che contribuiscono a prevenire l’erosione del suolo, tutelando il paesaggio e la biodiversità. Un contesto che richiede un impiego molto elevato di manodopera, circa tre volte il fabbisogno medio di un vigneto orientato alla qualità, senza contare il mantenimento dei circa 40 km di muretti a secco.
grappolo di Zibibbo
Varietà aromatica originaria del Nord Africa, successivamente diffuso nel bacino del Mediterraneo. Oggetto di intensa coltivazione nei territori conquistati dagli arabi come uva da tavola e da essiccare.
Il nome Zibibbo ricorda l’arabo “Zabīb” che significa uva secca. Centinaia di anni fa questo vitigno è stato portato a Pantelleria dagli Arabi. Nel clima caldo, siccitoso e ventoso di quest’isola di origine vulcanica, lo Zibibbo, allevato ad alberello, trova le condizioni ideali per concentrare un patrimonio di zuccheri e sviluppare un insieme di note olfattive che non hanno eguali. Viene utilizzato per produrre vini secchi aromatici e vini dolci di grande equilibrio, come il Passito di Pantelleria Ben Ryè 2017 Donnafugata.
Zibibbo messo ad essiccare al sole e al vento
Il miglior passito d’Italia si fa in Sicilia. Il Passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata ha vinto, per il terzo anno consecutivo, il prestigioso riconoscimento dell’Annuario dei Migliori Vini Italiani di Luca Maroni. Con un punteggio di 99 su 100, il Ben Ryè 2017 ha conquistato la vetta del Miglior Vino della sua categoria.
Il Ben Ryè è il frutto di un terroir unico e nasce da un lavoro faticoso e attento. Per il processo produttivo ci vogliono, in tutto, almeno 3-4 mesi. Le uve di Zibibbo si raccolgono dopo il 15 agosto e il processo di appassimento naturale dura 3-4 settimane. Si effettua su graticci, al sole al vento.
A settembre, in seguito a una seconda raccolta, viene prodotto dal mosto da uva fresca cui si aggiunge, nel corso della fermentazione, l’uva passa sgrappolata a mano. L’uva passa rilascia gli zuccheri, la freschezza e gli aromi.
Il processo di fermentazione si conclude a metà novembre. Seguono l’affinamento in vasca e quello in bottiglia, che complessivamente richiedono dai 10 ai 12 mesi.
“Siamo felici di veder premiato il Ben Ryé come simbolo dell’eccellenza italiana nel mondo – dice Antonio Rallo, wine-maker dell’azienda di famiglia – Riconoscimenti come questo ripagano i sacrifici della viticoltura eroica di Pantelleria dove la coltivazione della vite ad alberello patrimonio Unesco rende unico il Passito di Pantelleria DOC Ben Ryè 2017 Donnafugata ed il paesaggio dell’isola.”
Luca Maroni, I Migliori Vini d’Italia, Settembre 2019, 99 punti su cento.
5 Star Wines, giugno 2020, 95 punti su cento.
Tortine con il cuore morbido di cioccolato, qui la ricetta
Davide Scalora, Sikanfood