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Etna Bianco DOC Carricante “Anthemis” Monteleone 2019. Anthemis viene creato con uve Carricante vinificate in purezza. Le condizioni pedoclimatiche dove allignano i suoi vigneti, i pendii orientali dell’Etna, la qualità dei suoli e del clima, donano alle uve delle meravigliose qualità organolettiche, capaci di dar vita ad un vino frescoi, ricco e sontuoso. Il vitigno Carricante, autoctono e tipico del panorama etneo dà origine a grandi vini bianchi d’inaspettata longevità (oltre 10 anni), in cui predominano sensazioni fruttate di mela, zagara, anice, insieme ad una tipica freschezza che gli conferisce struttura e longevità.
Zona di produzione: versante Est dell’Etna, nel comune di Sant’Alfio, a 700 metri s.l.m. e con grande influenza del mare. I suoli particolarmente ricchi in sabbie vulcaniche e minerali mantengono grande freschezza nei vini bianchi. Coltivazione del vigneto: le vigne, di 12 anni di età, sono allevate a contro spalliera col sistema del Guyot. Vinificazione: le uve vengono raccolte nelle prime ore del mattino e conferite in cantina in piccole cassette da 10 kg. Dopo la diraspatura, le uve vengono immediatamente pigiate sofficemente e, dopo 48 ore di decantazione, il mosto fermenta in serbatoi in acciaio a temperatura controllata. Affinamento: il vino affina per 12 mesi in serbatoi in acciaio sulle fecce fini durante i quali vengono effettuati battonage settimanali. Viene svolta una parziale fermentazione malolattica.
Etna Bianco DOC Carricante “Anthemis” Monteleone 2019 si abbina piacevolmente ai sapori di mare. Che sia un apericena o un tutto pasto Anthemis saprà accompagnare ottimamente i vostri momenti conviviali. Si consiglia di prediligere il pesce azzurro presente nel nostro shop online alle voci: Conserve di terra o di mare. Conserve prettamente siciliane e mediterranee.
Disponibile
Etna Bianco DOC Carricante “Anthemis” Monteleone 2019. Monteleone: vita e lavoro in vigna ed in cantina, nessuna linea di demarcazione. La coltivazione dell’uva e la successiva creazione dei suoi vini alle pendici dell’Etna è entrata prepotentemente nelle esistenze di Giulia Monteleone, il padre Enrico e di Benedetto Alessandro, enologo, marito di Giulia. I loro percorsi di vita sono stati davvero diversi, ma li hanno portati, tra colpi di scena degni di una sceneggiatura holliwoodiana, ad incontrarsi e a scegliere insieme di imbarcarsi in quella grande e complessa avventura che è fare il vino. La loro, infatti, non è un’impresa di famiglia, ma più semplicemente una famiglia: la cura della vigna, la produzione del vino sono entrati così prepotentemente nelle loro esistenze da non riuscire più a tracciare una linea di demarcazione tra vita e lavoro.
Il progetto Monteleone, di vino e di vita, prende forma nel Luglio 2017 quando, dopo una lunga ricerca, si individuano due ettari di vigna vecchia a pochi passi dal fiume Alcantara. Siamo ai piedi dell’Etna a poco meno di cinquecento metri sul livello del mare e a meno di cinquanta passi dall’antica Cuba di Santa Domenica, un gioiello bizantino di rara ed integra bellezza. Arrivati qui, in una torrida giornata d’estate, un vento caldo spazzò via, in pochi attimi, i dubbi, le perplessità: era questo il locus amenus che stavano cercando, il posto giusto dove fare il loro vino. Negli anni successivi si sono dedicati ad ampliare l’azienda con nuove vigne il cui frutto sarà la matrice di nuovi vini. Una storia in divenire quella Monteleone, dove il bello è che il più è ancora da fare.
I suoli vulcanici.
Se l’Etna è un luogo unico in cui far vino il merito, assieme alle non comuni condizioni climatiche, è senz’altro della sua terra. I suoli vulcanici, originatisi dallo sgretolamento di diversi tipi di lava, di età geologiche differenti, e da materiali eruttivi quali lapilli, pomici, ceneri e sabbie sono naturalmente ricchi in minerali. Altra caratteristica è la grande permeabilità dei suoli, che garantisce la salubrità delle uve nonostante le abbondati precipitazioni. Di grande interesse poi i terreni cosiddetti mischi ovvero quei suoli composti di sabbie vulcaniche ed argille, si trovano lungo le rive del fiume Alcantara, confine naturale tra le terre nere e quelle bianche.
Le vigne delle Contrade Etnee Monteleone.
Le vigne si trovano nel versante Nord dell’Etna, dislocate in due diverse contrade: Cuba e Pontale Palino. Sono grandi differenze di terroir tra una contrada e l’altra, per questo la decisione di vinificare ogni parcella separatamente: ogni etichetta è quindi espressione di una singola vigna. In Contrada Cuba gli ettari vitati sono due: circa un ettaro e mezzo è coltivato a spalliera e risalente al 1970; i restanti cinquemila metri sono invece allevati ad alberello, la tipica forma di allevamento della vite etnea, e risalgono al 1935. Le uve sono le autoctone Nerello Mascalese e Nerello Cappuccio, con piccole percentuali di Alicante. In Contrada Pontale Palino, a circa 700 metri sul livello del mare, Monteleone possiede invece poco meno di tremila metri di alberello a piede franco, prefillosserico, il cui immenso patrimonio genetico miriamo a difendere negli anni futuri.
Fonte: monteleonetna.com
Peso | 1 kg |
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Cantina | MONTELEONE. Contrada Sciambro, Castiglione di Sicilia, Catania, Italia. |
Annata | 2019 |
Denominazione | Etna Bianco DOC. |
Vitigni | Carricante in purezza. Zona di produzione: versante est dell'Etna, 700 m s.l.m. |
Tipologia | Vino Bianco fermo. |
Formato | |
Gradazione alcolica | 12,5% vol. |
Temperatura di servizio | 8°-10°C |
Abbinamenti | A tutto pasto con portate elaborate a base di pesce azzurro mediterraneo. Ottimo per un apericena. |
Longevità | Oltre i 10 anni. |
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